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2011

Piero Guccione - Opere

18/01/2011 - 19/03/2011

Lunedì / Sabato 10-13  15-19
Monday / Saturday 10-13  15-19

L’esposizione  è  accompagnata da un catalogo con testi di Luciano Caprile e Vittorio Sgarbi.

The exhibition  is  accompanied  by a catalog with texts by Luciano Caprile e Vittorio Sgarbi.

Artisti esposti: PIERO GUCCIONE

Negli spazi della Galleria Tega viene allestita un'importante e articolata mostra di Pietro Guccione.
L’artista siciliano, a cui il Palazzo Reale del capoluogo lombardo aveva dedicato una prestigiosa retrospettiva nel 2008, è qui presente con una serie di dipinti su tela e di opere su carta che riguardano gli ultimi trentacinque anni di ricerca. L’opera di avvio, L’ombra e le linee del mare, datata 1974-75, affronta l’argomento a lui più congeniale ovvero la distesa infinita d’acqua e di cielo che da sempre, dal suo osservatorio  situato nel ragusano, gli suggerisce visioni estatiche ed emozioni da conservare nell’anima. Occorre infatti affidarsi alla personale sensibilità e alla percezione per stemperare l’approccio visivo in un desiderio di infinito, in un annegamento dello sguardo e nello smarrimento di una realtà che esprime nei suoi lavori labili opportunità oggettive: una sottile linea di spiaggia, il mutevole gioco delle onde, talora l’accenno fuggitivo di un natante. In mostra compare anche una serie di delicati pastelli degli anni 1985-1986 dove la figura umana ( suggerita da alcuni capolavori di Leonardo, Michelangelo e Le Nain ) si sottrae alla captazione oftalmica per trasformarsi in un fantasmatico, ideale e seducente paesaggio. Ci si trova qui al cospetto di quel processo di captazione e di trasformazione che egli rivolge ampiamente al mare con le continue, modulate e ricorrenti varianti percettive ed emozionali: il mare è un corpo che respira, il mare è un’idea assoluta di esistenza in cui immergere lo spirito, in cui perdersi per ritrovarsi ogni volta.
La mostra è accompagnata da un documentato catalogo a cura di Luciano Caprile con testi dello stesso Luciano Caprile e di Vittorio Sgarbi.